Venerdì 1 Febbraio 2019
Accostare adolescenza e suicidio appare quasi paradossale poiché abbraccia due opposte
realtà etimologiche: la vita e la morte.
Un suicidio provoca sempre sgomento nella famiglia e nella comunità, ma questo è
particolarmente vero quando a scendere dal treno in corsa della vita è un adolescente,
nel pieno dei suoi sogni, senza riuscire ad
azionare per tempo il freno. Dietro ad ogni pensiero o gesto suicida c’è una sofferenza
indicibile che chiede di essere ascoltata, c’è una fragilità che chiede di essere accolta,
non sempre verbalmente; ed i fattori di rischio sono svariati, ma non sempre decifrabili.
In un mondo in cui le realtà educative e
comunicative si modificano repentinamente bisogna interrogarsi su che ruolo ognuno di
noi ha di fronte a quest’emergenza, sia
nell’accoglienza del disagio (prevenzione
primaria) che nella risposta al trauma
soggiacente (prevenzione terziaria).